Troppo solo lì davanti. Solitamente fa del fisico la sua arma principale, ma è difficile usarlo con Cannella, Barbera e Virga. Collabora bene con Galioto e ci crede dall'inizio alla fine, è anche merito suo se la squadra ha pareggiato dal 3-0 al 3-3.

Nel buio e nella luce Albergoni c'è sempre! Realizza un gol pazzesco da centrocampo, ma, a parte la perla, sisputa una partita bellissima ricca di intensità e classe, elementi che lo contraddistinguono e che fanno di lui la dolce metà di Savoca

Non poteva concludere in maniera migliore il suo finale di stagione pazzesco. Il doping in endovena non può mancare come neanche le sue cavalcate rapide sulla fascia alla cavallo pazzo e grinta invidiabile. Se avesse avuto questi elementi sin dall'inizio avrebbe meritato un premio personale.

Croce e delizia. In 2 gol poteva fare di più, commettendo errori non da Renda. Nel secondo tempo, però, fa una parata che neanche lui sa come ha fatto e che entra di diritto nelle migliori parate del torneo.

Annulla di fatto Savoca e svolge un egregio lavoro in copertura. E' senza dubbio il migliore dei suoi e riesce a confermarsi un giocatore rinnovato rispetto all'anno scorso e sopratutto un giocatore maturo e grintoso.

Estremamente sfortunato. Colpisce una serie di legni che lo portano a maledire la porta avversaria e, come se non bastasse, anche D'amico ci mette del suo, con parate che negano il gol al capocannoniere del campionato, nella partita più importante.

Quando la palla passa da lui, il ritmo cambia, la marcia aumenta e i Rayo trovano sempre idee interessanti. Potrebbe giocare più vicino a Mannino, ma è l'unico che lo appoggia veramente.

Non il migliore Pisciotta, che, comunque, mette la firma su questa finale di Serie A. La Joya, stavolta, non diverte, non inventa, ma svolge semplicemente un lavoro sistematico, senza grossa fatica.

Non al meglio dal punto di vista fisico. Riesce a coadiuvare bene Greco e Perricone nell'ardua impresa di arginare Savoca, riuscendoci, ma non può nulla su un ispiratissimo Albergoni

Pazzesca prestazione. Campionato in crescendo: da illustre sconosciuto del torneo a mattatore dei campioni. Non c'è più una partita dove non realizzi gol, ormai ci ha preso gusto. Efficace ed efficente in difesa ed in attacco con personalità e saggezza. Meritava senza dubbio un premio personale.

Minafò lo avrà strigliato per bene durante la settimana. Infatti, l'esordiente D'amico diventa l'incubo di Savoca, proprio come il suo maestro. Non ha la sicurezza e la padronanza di "Mina", ma disputa, comunque, una buona prestazione.

Una delle migliori prestazioni dall'inizio del torneo. Padrone assoluto della difesa dei MarinoPittarello, riesce a tenere costantemente la difesa alta e supportare il pressing dei compagni. Uccide sul nascere le azioni avversarie con contrasti puliti e puntuali.

Troppo facile far gol nelle partite del girone, la difficoltà sta nel fare i gol in finale, e lui ne ha fatti 2: uno nella finale di #dentrofuori e uno in quella di Serie A. Solito mastino di difesa che contrasta con il suo fisico il colosso Mannino.